ssnatz |
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| scuso il ritardo ma ero impegnato assieme ad altri saggi per la stesura del mio nuovo libro "Coelho e la metafisica del pallone: più soddisfazioni in una palla o in un buco". Abito in terre lontano ma vicine, sui monti, ma mi rifugio spesso su grandi prati verdi e linee bianche, le donne non deambulano più leggiadramente ignude, solo la domenica pomeriggio quando il maschio è impegnato nell'agone sportivo, ciononostante durante la settimana il periodo dell'accoppiamento si svolge nel loro corpo quindi anche se si fanno i cazzi loro di domenica noi non ci lamentiamo molto... Il fuorigioco... ai miei tempi non esisteva, se un difensore avversario era in tento (ma anche in molto) a discorrrer dei moti celesti con i suoi amichetti di reparto, bé come soglio dire: se sei distratto, ti segno di sopiatto. Ora si cerca di tutelare la figura tanto vituperata del difensore (storicamente eunuchi perchè erano i maschi guerrieri che avevano il compito di sfondare le linee nemiche e segnare) con il fuori gioco. A un bipede femminile che mi importunò con il fuorigioco le raccontai "la parabola dei saldi": immagina il periodo dei saldi in un negozio Molto Molto figo, tutte le avventrici sono come gli attaccanti, i commessi che non vogliono la ressa sono i difensori. se tu ti introduci furtivamente mentre una tua collega distrae un commesso, schierato assieme agli altri commessi sulla linea dell'ingresso del negozio, e gli passi alle spalle questo si incazza, giusto? Giusto! orbene il fuorigioco è per non fare incazzare commessi e difensori (i primi sono rimasti tuttora eunuchi, tranni quello della timberland, mi dicono): se entrate tutte assieme nel negozio è cosa giusta, se gli attaccanti entrano insieme nell'area avversaria anche è cosa giusta, basta muoversi sulla stessa riga. sono stato imparato?
non dire due volte ciò che può essere detto una volta, perchè perdere tempo a ripetersi, tanto la gente non capisce un cazzo!
Terza massima di Quelho
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