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| 3° COMUNICATO: la società e la dirigenza tutta nonstante avessero tutti di meglio da fare (organizzazione del prossimo ritiro motivazionale dei natzisti) si trovano costretti a rilasciare il presente comunicato poiché urge prendere posizione in merito alla cd. questione Di Natale.
Premesso che il giocatore in questione era sotto osservazione da parte della squadra ancora in tempi non sospetti, ora si tratta purtroppo di uno spinoso caso di violazione non già delle norme del regolamento interno, ma qualora venga accolta la domanda attorea, della violazione del sacro principio di ogni comunità civile che si rispetti: la buona fede. prima ancora che questione etica o morale si tratta di questione umana, la buona fede ha sempre permeato i rapporti dirigenza-giocatori e dirigenti-dirigenti poiché da tutti ritenuto un sacro principio.
A ben vedere in alcuni comportamenti tuttavia si è potuto notare un'affievolimento della nozione di buona fede: vedasi alcuni scambi giocatori, alcune compravendite, molte polemiche capziose e generate da personalismi che sono andati oltre le norme del buon senso e della lealtà sportiva ma che tuttavia le maglie larghe del nostro regolamento consentono. ciò premesso la società si disinteressa del caso sportivo e di come esso proseguirà poiché il comportamento in oggetto riguardo l'uomo, non il ct, non l'ad, ma l'essere uomo. e come uomo il collega Caddeo, sempre diritto nei solchi della saggezza e della buona fede, se avrà ceduto alle brame personali venendo meno al sacro patto della buona fede è giusto che venga punito con la pena più atroce per un uomo.... essere condannato a non ricevere mai più una fellatio in tutta la sua vita!
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